Straordinario emblema della magnificenza architettonica barocca, la Certosa di San Lorenzo è il primo complesso monastico fondato in Campania dall'Ordine Certosino, nonché uno dei maggiori complessi monastici in Europa.
L'ingresso alla certosa avviene dal lato orientale dove, varcata la porta d'ingresso, ci si immette in un ampio cortile a forma rettangolare chiuso a braccia da due corpi di fabbrica.[7] Il cortile era un tempo il punto che più di ogni altro aveva contatto con l'esterno; su questo affacciavano infatti i siti di produzione del complesso: le speziere, le scuderie, le stalle, le lavanderie, i granai, la farmacia e le officine. L'atrio è caratterizzato inoltre lungo la parete destra da una fontana di ignoto autore del Seicento, mentre in prossimità della scala di accesso, invece, ai due lati della facciata ci sono gli accessi ai giardini che circumnavigano il complesso. Fa infine parte delle aggiunte del XVIII secolo la torre degli Armigeri che insiste al vertice alto del cortile, lungo la cinta muraria esterna della certosa.
L'ingresso principale della certosa risale al Cinquecento, con rimaneggiamenti in stile barocco succedutisi nel corso del Settecento, come le quattro sculture di Domenico Antonio Vaccaro che raffigurano, da sinistra a destra, San Bruno, San Paolo, San Pietro e San Lorenzo. Al secondo piano si trovano invece dei busti ritraenti i quattro evangelisti, la Madonna e Sant'Anna, mentre, più in alto ancora, svetta un'altra scultura della Madonna, con ai lati due putti e i busti della Religione e della Perseveranza.