Residenza reale borbonica e sede di una delle maggiori collezioni di arte decorative d’Italia, il Museo Duca di Martina nella Villa Floridiana ospita, al piano seminterrato, una sezione interamente dedicata all’arte dell’Estremo Oriente. La collezione, tra le più importanti a livello internazionale, conta circa duemila pezzi, principalmente porcellane cinesi e giapponesi, ma anche terracotte, smalti cloisonné, giade, pietre dure, avori, lacche e bronzi.
Uno dei gruppi più importanti, all'interno della collezione di ceramiche cinesi del Museo, è quello della porcellana “bianco e blu”, o qinghai, realizzata tramite l'applicazione di ossido di cobalto (importato dalla Persia) al di sotto della vernice piombifera di copertura. Iniziata durante la dinastia Yuan (1279-1368), questa tecnica si diffuse nel Medio Oriente, nel Sud-est asiatico, in India e in Giappone sin dal XIV secolo, mentre solo rari esemplari, in questo primo periodo, raggiunsero l’Europa, dove l’apice delle importazioni di “bianco e blu” si registra durante il XVIII secolo.
Il museo presenta oltre duecento pezzi di "bianco e blu", risalenti principalmente alle epoche Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911). Tra i pezzi più antichi e di maggior pregio spicca sicuramente il vaso mei’ping (vaso per fiore di pruno), databile fra la fine del periodo Yuan e l’inizio del periodo Ming. Al di sotto del coperchio a forma di testa di fenice, realizzato in terracotta in Occidente per sostituire l’originale scomparso, la decorazione dipinta prosegue riproducendo il piumaggio dell'animale e i fiori della peonia, due simboli di fortuna, prosperità e bellezza.
Autore
Manifattura Cinese
Soggetto
Acquila, Motivi Floreali
Data
Fine XIV secolo – Inizi XV secolo
Tipo
Porcellana dipinta
Localizzazione
Museo Duca di Martina nella Villa Floridiana, Piano Seminterrato
Gestione dei diritti
Ministero della cultura / Direzione regionale Musei Campania