Alle origini della città di Napoli
Lì, sulle sponde dove la leggenda narra si fosse arenato il corpo esamine della sirena Partenope, uccisa dal dolore per l'impossibilità di ammaliare lo scaltro Ulisse, nacque e crebbe la forma di una nuova città: Parthènope, poi Neapolis, oggi Napoli.
Su quelle stesse sponde venne poi costruito un grande castello, il cui nome deriverebbe, secondo un'altra antica leggenda, da un uovo magico, nascosto nelle sue segrete dal poeta latino Viriglio. A questo artefatto sarebbero state legate le sorti non solo del castello, ma anche dell'intera città di Napoli. Tale leggenda divenne parte del sentire comune, tant'è che nel 1370, quando la fortificazione subì un crollo a causa di un terremoto, la sovrana Giovanna I dovette assicurare alla popolazione che l'uovo magico era stato sostituto, così da evitare che si scatenasse il panico.
Storia del Castello
Il Castello fu costruito sull'isolotto di tufo di Megaride, propaggine naturale del Monte Echia e unito alla terra da un sottile istmo di roccia. Qui, nell’VIII secolo a.C., i cumani fondarono la sub-colonia greca di Parthènope, poi da loro stessi rifondata come Neapolis alla fine del VI secolo a.C.
Nel I secolo a.C, durante la dominazione romana, il politico e militare Lucio Licinio Lucullo acquisì un ampio fondo nella zona, che comprendeva anche l’isolotto, dove fece costruire una grande e lussuosa villa, di cui oggi rimangono pochi resti. Fortificata dall'Imperatore Valentiniano III all'inizio del V secolo, la villa divenne, nel 476, luogo d'esilio dell'ultimo imperatore romano d'occidente, Romolo Augusto.
Le fonti medioevali citano varie altre fortificazioni erette sull’isola, ma il castello vero e proprio fu fatto costruire da Ruggero il Normanno nel 1140, utilizzandolo saltuariamente come residenza reale.
Fortificazioni e ristrutturazioni importanti si susseguirono ininterrottamente sotto i re svevi ed angioni, ma anche durante la dominazione aragonese, il vicereame spagnolo e il regno borbonico.
La struttura perse definitivamente la funzione di residenza reale nel corso del XVIII secolo, venendo destinata ad avamposto militare e prigione. Dopo l’Unità d’Italia, il castello visse un periodo di abbandono, poi terminato negli anni ’80 grazie ad una importante operazione di recupero volta a trasformarlo in un luogo di cultura.
Patrimonio
Oggi, il castello è annesso, tramite un istmo artificiale, allo storico rione di Santa Lucia ed è sede di mostre, convegni e manifestazioni.
Alla base della fortificazione sorge inoltre un porticciolo turistico denominato “Borgo dei Marinari”, sede di alcuni tra i più prestigiosi circoli nautici di Napoli.