Un polmone verde per imparare a proteggere la natura
Simbolo di rinascita e recupero, naturale ed architettonico, l'Oasi WWF del Bosco di San Silvestro promuove i principi della conservazione, dell’educazione ambientale, del turismo ecologico e della ricerca scientifica. Un luogo ricco di storia e fascino, nel quale ricalibrare lo spirito e la mente.
Storia della Tenuta
Situata a nord del complesso monumentale della Reggia di Caserta, la Reale Tenuta di San Silvestro si estende sulle due colline contigue di Montemaiulo e Montebriano. I terreni della tenuta furono acquistati in momenti diversi a partire dal 1750 e sistemati poi in un’unica proprietà nel 1797, sotto la direzione dell’architetto Francesco Collecini. L’area fu oggetto di ulteriori lavori di rinnovamento durante il regno di Francesco I, divenendo così parte, insieme a San Leucio, al Parco Reale ed al Giardino all'Inglese, delle cosiddette “Reali Delizie” dei Borboni, ampie tenute agricole e di caccia nelle quali la famiglia reale era solita ritirarsi.
La Tenuta, che faceva parte dei beni immobili della Corona, passò al Demanio dello Stato nel 1922 e fu consegnata al Ministero dell’Istruzione. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il sito fu occupato dagli alleati, mentre dal dopoguerra fino al 1970 assunse la funzione di colonia antitracomatosa. Nel 1983, la tenuta passa alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. per le province di Caserta e Benevento, affrontando però un lungo periodo di abbandono che termina solo nel 1993, quando il WWF Italia ottiene, dal Ministero per i Beni Culturali e dal Ministero delle Finanze, la gestione dell’intero sito. Il Bosco di San Silvestro diventa così la prima Oasi WWF della Provincia di Caserta, inaugurata il 10 aprile 1994 ed aperta al pubblico il giorno successivo.
Oggi, l’Oasi è gestita, per conto del WWF Italia, dalla società La Ghiandaia, nata nel febbraio del 2000 e divenuta, nel corso degli anni, Centro di Educazione Ambientale - C.E.A. WWF - Fattoria Didattica della Regione Campania.
Patrimonio
Il Real Casino di S. Silvestro fu realizzato per ospitare il Re durante le sue battute venatorie e per dotare la tenuta di spazi idonei alla lavorazione dei prodotti agricoli. Oggi, il Real Casino è sede del Centro Visite, ed ospita un piccolo museo naturalistico, una sala per proiezioni e conferenze, una cantina sotterranea adatta ad esposizioni, due piccole sale ristorazione, una sala riunioni, un punto ristoro e i laboratori didattici. Nei gradoni antistanti il cortile del Casino, è anche stato recuperato il frutteto borbonico, avendo cura di ripiantare, nei limiti del possibile, gli originali alberi da frutto.
Accanto al Casino di S. Silvestro, all’ombra dei lecci secolari, è stata attrezzata un’area pic-nic di circa 150 posti, con tanto di tavoli e panche.
Dall’ovile, un tempo denominato “Pecoreria”, è stata ricavata, tramite un restauro finanziato dalla 3M-Italia una funzionale foresteria con 4 posti letto, cucina, sala pranzo con camino, bagni, docce e riscaldamento.
Vi è poi la cosiddetta Casa Ecologica, chiamata anche Antica Casa. Originariamente rifugio e deposito, la struttura è stata recuperata con tecniche e materiali della bioedilizia ed è stata dotata di pannelli solari, celle fotovoltaiche, riscaldamento con termo camino e di un sistema di recupero delle acque piovane. Di fianco alla casa ecologia è è presente un'area sosta camper dotata di acqua potabile e corrente elettrica.
La Guardiola è infine l’originaria abitazione del guardiano del bosco. Sita accanto al cancello d’ingresso, viene oggi adibita a punto ricevimento dei visitatori, delle scolaresche e degli ospiti che soggiornano in foresteria.
Il bosco presenta una fauna e una flora tipiche del biotopo mediterraneo. Vi si trovano mammiferi come il ghiro, il tasso comune, la volpe rossa, la faina, il riccio comune, il moscardino e l'arvicola dei boschi. Molto numerosi anche gli uccelli, le cui specie si alternano a seconda delle stagioni. Tra le specie svernanti si citano le ballerine di tipo bianco e gialla, i fiorrancini, i luì piccolo e i lucherini. Altri uccelli tipici sono l'allocco, la ghiandaia, il barbagianni e il picchio rosso maggiore. Quanto alla flora, si parla di piante sempreverdi, in particolar modo felci, aceri campestri, cerri, lecci e roverelli, ma anche di ulivi ed esempi di macchia mediterranea.