La casina dei re
Piccolo ma elegante luogo d'incanto, il Real Casino Borbonico del Lago Fusaro, detto anche Casina Vanvitelliana, è una delle più suggestive residenze storiche dei Borbone di Napoli.
Storia
Anticamente identificata con la Acherusia palus, la mitologica palude infernale del fiume Acheronte, l'area del Lago Fusaro divenne riserva di caccia e pesca della casata reale dei Borbone a partire dal 1752. I regnanti affidarono a Luigi Vanvitelli i primi interventi di riqualificazione e trasformazione del luogo, poi completati dal figlio Carlo, che nel 1782 realizzò un raffinato e sontuoso casino di caccia poco lontano dalla sponda del lago.
L'edificio fu utilizzato, nel corso degli anni, per ospitare illustri figure, tra cui l'Imperatore Francesco II d'Asburgo-Lorena, il compositore Gioachino Rossini e, più recentemente, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
Patrimonio
La Casina del Fusaro fa parte delle 22 residenze reali che i Borbone costruirono, acquistarono o adattarono nel corso della loro dominazione in Campania, durata dal 1734 al 1861.
Raffinato esempio di architettura settecentesca, l'edificio presenta una pianta assai articolata, con tre corpi ottagonali che si intersecano l'uno alla sommità dell'altro, restringendosi poi in una sorta di pagoda arricchita da grandi finestre, disposte su due livelli. La struttura è inoltre collegata alla riva del lago tramite un lungo pontile di legno.