Calde, fredde, vive
Le acque termali in Campania sono da sempre riconosciute come "nēpenthés pharmakon", ovvero un "farmaco contro il dolore e le pene". Il loro mito e la loro rinomanza continuano, ancora oggi, ad attirare milioni di turisti da tutto il mondo.
Sgorgano copiosamente...
“Sgorgano copiosamente e senz’ordine in moltissimi luoghi, qua fredde, là calde, là miste… altrove tiepide e fresche. Facendo sperare rimedi contro le infermità e scaturendo soltanto a pro degli uomini fra tutti gli esseri viventi, accrescono il numero delle divinità con varie denominazioni e fanno sorgere delle città come Pozzuoli”.
Queste le parole con cui Plinio il Vecchio descrive, nel suo “Naturalis Historiae”, la massiccia presenza di acque termali e terapeutiche in Campania. Considerate vere e proprie manifestazioni del favore delle divinità, queste sorgenti risultarono un fortissimo incentivo per l’insediamento dei greci nell’area, e tale pratica passò poi ovviamente ai romani, che seppero dare all’intera area dei Campi Flegrei, la fama di luogo nel quale curare ogni tipo di malessere.
Una fama che prosegue ancora oggi in tutta la Campania, che dal Golfo di Napoli alla Costiera Amalfitana, dal Cilento all’Irpinia, è diventata un vero e proprio punto di riferimento mondiale per chi vuole sperimentare i benefici dell’idroterapia o per chi, semplicemente, desidera rilassare il corpo e la mente.
Dai primi insediamenti greci ad oggi
L’uso terapeutico delle acque termali è attestato in Campania sin dall’era dei primissimi insediamenti greci, ma furono poi i romani a sistematizzarne lo sfruttamento fino a renderlo un vero e proprio culto legato alla socialità, al benessere fisico e psichico.
Ecco quindi spiegate sia la loro diffusione sia la cura con la quale venivano costruite. L’evoluzione ingegneristica ed idraulica dell’età imperiale permise loro di sviluppare il riscaldamento delle vasche d’acqua e la costruzione di focolai sotterranei che sprigionavano vapore e aria calda dai cosiddetti ipocausti, ovvero spazi sottostanti alla pavimentazione sospesa dei relativi vani da riscaldare.
Visitare un centro termale equivale quindi in parte ad un viaggio nel passato, quando la pratica dell’otium era parte integrante della vita delle classi più agiate. In Campania, ad esempio, la tradizione delle terme è ancora molto forte, e i suoi centri termali sono rinomati in tutto il mondo.
L’Isola d’Ischia, ad esempio, vanta un patrimonio idrotermale tra i più antichi ed efficaci del mondo. Tra le terme libere più frequentate sull’isola si annoverano quelle di Sorgeto, che offrono un perfetto connubio tra acqua termale e marina, e quelle delle Fumarole, perfetto per le sabbiature grazie alle sue temperature molto alte.
Il complesso idrotermale di Telese, in provincia di Benevento, sorge invece nell’ambito di un ampio parco alle falde del Monte Pugliano. Le acque ricche di zolfo della zona sono in grado di migliorare diverse patologie di natura inalatoria, ginecologica e dermatologica. I reparti di cura sono situati in Piazza Minieri, in un parco di alberi secolari, con due piscine di acqua termale sorgiva (Goccioloni e Pera) e ne fa parte anche il complesso turistico alberghiero del Grand Hotel Telese.
Situate non lontano al Lago Averno, in un’area ricca di elementi archeologici straordinari, vi sono poi le Terme di Pozzuoli, un tempo chiamate Terme di Baia, che furono tra i luoghi d’incontro prediletti del patriziato romano. Grazie alle loro proprietà tonificanti e anti-infiammatorie, le acque salso-bromo-iodiche che sgorgano da queste sorgenti risultano particolarmente indicate per curare casi di artrosi, acne, reumatismi e malattie respiratorie. La loro temperatura si attesta intorno ai 74° nelle piscine principali, e fra i 38 e i 58 gradi nei laghetti secondari la stessa si attesta fra i 38 e i 58 gradi.
Anche Contursi, in provincia di Salerno, vanta delle importanti sorgenti, che si dividono in termali e fredde, con la più calda che arriva a toccare i 48°. In queste terme si attestano le acque con la più alta concentrazione di anidride carbonica d'Europa, il che si traduce in una estrema efficacia contro le patologie vascolari.
Non lontane da Napoli, troviamo poi le Terme di Agnano, che sono circondate da importanti resti archeologici, tra cui quelli del primo impianto voluto dall’Imperatore Adriano tra il I e il II secolo d.C. Il fiore all’occhiello dell’impianto moderno, particolarmente adatto all’eliminazione delle tossine, è rappresentato dalle cosiddette "Stufe di San Germano", ovvero delle saune a calore secco naturale, così denominate in onore dell’omonimo Vescovo di Capua che nel XVII secolo si recò alle terme di Agnano per curare una fastidiosa artrite.
Le antiche terme di San Teodoro, situate nel comune di Villamaina, in provincia di Avellino, sono tra le più rinomate della Campania. Le loro acque, ricche di anidride carbonica, sono perfette per la cura di patologie dermatologiche, vascolari, reumatiche e respiratorie.
La dermo-cosmesi e la cura delle vie aeree sono invece la specialità delle Terme di Castellammare di Stabia, gioiello della corona del Golfo di Napoli. Le sue fonti minerali, ben 28, risultano infatti perfette per sottoporsi a trattamenti clinici ed estetici.